Martedì 7 giugno 2022 - ore 17.00
Biblioteca Statale “Stelio Crise”, L.go Papa Giovanni XXIII n.6
Incontro con il dott. Sergio Bonifacio
A cura del prof. Roberto E. Kostoris
Nessun astrologo o politologo avrebbe potuto nemmeno ipotizzare l’orrore che dal 24 febbraio sta incombendo sull’Ucraina dopo la feroce invasione russa.
Da oltre tre mesi una guerra assurda ha riportato l’orologio della storia indietro di secoli, annullando di colpo il faticoso processo di civilizzazione incardinato sul rispetto dei diritti umani fondamentali.
Sulle cause e le responsabilità di questa guerra esponenti politici ed opinionisti non cessano di contrapporsi, mentre la carneficina di esseri umani continua e le conseguenze di carattere economico, sociale e politico si espandono a livello mondiale, acuendo in misura preoccupante le difficoltà già generate dalla pandemia.
Una ideale exit strategy da questa complessa situazione non dovrebbe prescindere da una analisi obiettiva dei fatti e delle relative motivazioni, dal rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli e dei trattati internazionali, dal riconoscimento del primato del diritto sulla forza militare, dalla solidarietà dell’occidente verso un paese aggredito, che ha scelto di difendere ad ogni costo la propria libertà e democrazia. Ma con un aggressore assolutamente alieno dal rispetto delle regole il condizionale è d’obbligo e quindi il rischio di una guerra ad oltranza e, comunque, di una soluzione iniqua, è ancora molto alto.
Ciò impone di acquisire una maggiore conoscenza dei molteplici aspetti di questo conflitto, per le inevitabili scelte di campo che ciascuno di noi, prima o poi, dovrà affrontare in merito.
A tal fine, l’esposizione, dopo un breve profilo storico e l’identikit dell’Ucraina, si soffermerà sul vero progetto di Putin sotteso all’intervento militare, sulle conseguenze economiche e geopolitiche del conflitto, sul ruolo della Cina e dell’Europa.
Sergio Bonifacio - Laureato in economia e commercio, dopo alcune esperienze lavorative presso la RAS e l’OLIVETTI, nel 1963 è stato assunto in BANCA D’ITALIA ove ha percorso l’iter della carriera direttiva sino al grado apicale di Direttore di Sede.
Dopo il collocamento in quiescenza, nel 2003, ha tenuto, per un quinquennio, un corso sul “Central Banking” presso il Dipartimento di Economia Aziendale e Bancaria dell’Università di Trieste e collaborato, in qualità di esperto, con la Scuola di Dottorato di Ricerca in Finanza della stessa Università.
Dal 2010 è docente presso l’Università della Terza Età di Trieste in materia economico-finanziaria.