Martedì 9 maggio 2023, ore 17.00
Biblioteca Statale “Stelio Crise”, L.go Papa Giovanni XXIII n. 6
Conferenza (in lingua italiana) della prof.ssa Anca Dinu, Università di Bucarest.
A cura del prof. Andrea Sgarro
Abstract
Le Digital Humanities (DH) sono un campo interdisciplinare vivace e in rapida crescita, all'intersezione tra le tecnologie digitali e le scienze umanistiche.
Passeremo in rassegna le DH e il loro ramificato ambito, cosa siano e cosa non siano, anche se non esiste una definizione comunemente accettata dagli studiosi. La difficoltà nel definire le DH deriva dalla diversità disciplinare che comprende il patrimonio culturale, la linguistica computazionale, l’archeologia, la storia e le arti, la filosofia ecc. Le DH studiano gli oggetti culturali in modo computazionale e sono intrinsecamente legate alla cultura e alla digitalizzazione; chiariremo il comune malinteso secondo cui le DH si occupano solo della “digitazione” dei beni culturali e non della loro digitalizzazione.
Discuteremo le attuali sfide nelle DH, sia per gli esseri umani (umanisti e informatici) che per le macchine; siccome né le macchine né gli esseri umani possono fare le DH da soli, sosterremo un "approccio assistito dal computer".
In una prospettiva diacronica partiremo dalle origini relativamente recenti ma risalenti comunque al 1949, quando Roberto Busa, teologo italiano, collaborò con Thomas J. Watson, fondatore dell’IBM, per indicizzare le opere di Tommaso d'Aquino coprendo un totale di circa 11 milioni di parole di latino medievale.
Come illustrazione delle attuali ricerche presenteremo un caso di studio sulla misura del cambiamento semantico nelle lingue romanze rumeno, francese, italiano, spagnolo, portoghese a partire dal latino; come applicazione pratica siamo ad esempio in grado di rilevare e correggere automaticamente i “falsi amici”. Discuteremo le tendenze future delle DH, comprese le relazioni con la quarta rivoluzione tecnologica che coinvolge intelligenza artificiale, “deep learning” e “chat bot” come GPT, sostenendo con forza una previsione formulata già un decennio fa, vale a dire che le Digital Humanities alla fine diventeranno molto semplicemente Humanities.
Anca Dinu – La prof.ssa Anca Dinu insegna alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest ed è direttrice del Centro di Ricerca per le Digital Humanities (Scienze umane digitali) della stessa università. I suoi interessi di ricerca sono le Digital Humanities, il Natural Language Processing (linguistica computazionale), la semantica formale e distribuzionale e lo studio dei corpus linguistici.
Ha una preparazione interdisciplinare: laureata in Ingegneria al Politecnico di Bucarest ed in Informatica alla Facoltà di Matematica e Informatica della stessa Università, con un master in Linguistica Applicata della Facoltà di Lettere, ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Informatica nel 2011 sotto la supervisione del prof. Solomon Marcus, membro dell’Accademia di Romania.
E’ autrice del libro “A computational perspective on natural language semantics”, traduttrice dall’italiano di libri scientifici e autrice di una sessantina di articoli peer-reviewed. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, e presiede la serie di congressi di Recent Advances in Digital Humanities RADH (https://radh.unibuc.ro/) da lei fondata. Per i suoi contributi alle Digital Humaniaties ha ricevuto il premio “University of Bucharest Prize for the most innovative programme” nel 2019.
Entrata libera fino ad esaurimento dei posti disponibili in sala