Martedì 14 novembre 2023, ore 17.00
Biblioteca Statale “Stelio Crise”, L.go Papa Giovanni XXIII n. 6
Conferenza del prof. Piero Paolo Battaglini
A cura del prof. Maurizio De Vanna, direttore della Sezione di Medicina del CCA
Abstract
La musica è un’arte che si esprime mediante i suoni; arte astratta per eccellenza, che non conosce limiti di contenuto, che si rivolge prima allo spirito e poi all’intelletto. Dopo la stazione eretta, l’uso della mano e la fonazione, la musica, insieme alla cucina e alla religione, è una delle peculiarità dell’essere umano, che lo distingue radicalmente da tutti gli altri esseri viventi. Da tempo è noto come l'ascolto e l'esecuzione di suoni e melodie possano agire sugli stati d'animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o stimolanti.
Oltre ai benefici effetti che tutti sperimentiamo sull’umore, il rilassamento e la buona disposizione, ha avuto molto credito la proposta che la musica faccia anche diventare più intelligenti. Non è sicuro che sia così, ma, effettivamente, la musica plasma il cervello. Alcune zone del cervello sono più grandi nei musicisti adulti che nei non musicisti. Ad esempio, la corteccia motoria primaria e il cervelletto, che sono coinvolti nella esecuzione dei movimenti e nella loro coordinazione. Anche la struttura che connette i due emisferi cerebrali, il corpo calloso, è più grande nei musicisti.
Inoltre, i musicisti ricorrono in modo più efficace degli altri ad una tecnica creativa chiamata pensiero divergente: usano contemporaneamente l'emisfero destro e sinistro più spesso rispetto all'uomo medio. Infatti, devono saper usare le mani in modo indipendente per suonare il proprio strumento e devono contemporaneamente leggere i simboli musicali (emisfero sinistro) e interpretarli (emisfero destro).
Audio completo della conferenza
Piero Paolo Battaglini - Nato a Firenze il 14 luglio del 1951, laureato in Medicina e Chirurgia, è sposato con Adelaide Pulvirenti e ha un figlio, Carlo. Dopo la laurea a Catania, ha iniziato la sua attività a Bologna, come assistente e poi ricercatore in Fisiologia umana. Nel 1988 si è trasferito a Trieste, come professore associato e poi ordinario, presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università. È in pensione dal 2021.
È stato fondatore e responsabile del Centro Interdipartimentale per le Neuroscienze dell’Università B.R.A.I.N. (Basic Research And Integrative Neuroscienze), direttore della Scuola di Dottorato in Neuroscienze e Scienze Cognitive, direttore del Dipartimento di Fisiologia e Patologia, coordinatore dell’Organismo Preposto al Benessere Animale dell’Università di Trieste. Ha svolto numerosi insegnamenti, fra cui quelli di Fisiologia e Neuroscienze in vari corsi di laurea, fra cui Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, Neuroscienze e Psicologia. È stato presidente del Corso di laurea triennale in Biotecnologie e del Corso di laurea magistrale in Biotecnologie mediche.
Ha ideato e condotto i Neuroscience cafè: incontri mensili in un antico caffè cittadino per dialogare con esperti nel campo; ha ideato e organizzato le Olimpiadi delle Neuroscienze: competizione nazionale per gli studenti delle scuole medie superiori; ha contribuito alla organizzazione della Settimana del Cervello (Brain Awarness Week), manifestazione annuale sulla conoscenza del cervello.